- 09Marzo
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Lo sviluppo della neonatologia in Tunisia: il contributo del sistema sanitario regionale toscano
È stato fatto un ulteriore passo avanti per la collaborazione tra Toscana e Tunisia per migliorare la salute delle donne e dei bambini: nell’ambito del progetto PIR “Rafforzamento delle capacità operative degli attori del sistema sanitario pubblico nella presa in carico della madre e del bambino nei centri di protezione materno infantile (PMI)” si è svolta la visita in toscana della prof.ssa Zahra Ben Said Marrakchi, presidente della Società di Neonatologia tunisina e direttore del reparto di Neonatologia dell’Hopital Charles-Nicolle di Tunisi. La professoressa si è recata a Pisa dove ha visitato l’unità di operativa di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana diretta dal dott. Paolo Ghirri ed il Centro di simulazione “Nina” diretto dal dott. Armando Cuttano e ed a Firenze presso l’AOU Meyer per conoscere la terapia intensiva neonatale diretta dal dott. Patrizio Fiorini. Nel corso della visita sono state programmate le attività formative tese al rafforzamento delle capacità operative degli attori del sistema sanitario pubblico tunisino nella presa in carico della madre e del bambino e si sono gettate le basi per una attività di ricerca congiunte nella neonatologia che presenta, in questo paese, numeri e casistiche rilevanti.
Tra gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG), la mortalità infantile è ancora lontano da essere raggiunto in Tunisia registrando valore poco incoraggianti: 8,1 per 1000 bambini nati vivi ovvero un bambino su 123. La mortalità neonatale (primi 28 giorni di vita) rappresenta, in termini percentuali, la metà dei casi della mortalità sotto i cinque anni e 2/3 del mortalità infantile; 3/4 dei decessi neonatali si verificano durante il primo settimana di vita. Tra i fattori che influiscono sicuramente lo scarso investimento in termini di risorse e di formazione per rafforzare il settore della neonatologia in modo da ridurre il più possibile le cause di morte durante le prime quattro settimane dopo la nascita.La neonatologia in Tunisia è riconosciuta come una specialità a sé stante dal 1996, il che spiega la mancanza di specialisti e di attrezzature nei servizi e questo, in tutto il territorio tunisino. Solo nel 2004 grazie ad un finanziamento della Cooperazione Italiana allo Sviluppo è stato creato presso l’ospedale Charles Nicolle, il più grande ospedale della Tunisia, un reparto di neonatologia. Fino ad allora ad occuparsi delle gravidanze a rischio erano i due dipartimenti di ostetricia ginecologica che presentavano inadeguate strutture e competenze per il livello di rischio a cui tali gravidanze erano esposte. Grazie ad un dono da parte della Cooperazione italiana e successivamente di un finanziamento a valere sulla conversione del debito Italia-Tunisia si è potuto procedere alla costruzione ed equipaggiamento di un reparto di neonatologia – il cui completamento è previsto entro il 2019 – che comprenderà 60 posti letto di cui 20 di rianimazione. Il contributo in termini di formazione e di assistenza tecnica al personale del nuovo centro neonatale tunisino da parte del Sistema Sanitario Regionale Toscano rappresenta un corollario fondamentale dell’investimento della cooperazione italiana finalizzato a garantire adeguate cure alle patologie mediche e chirurgiche proprie del metodo neonatale.
Il progetto PIR – finanziato dalla Regione Toscana e sviluppato in collaborazione con il Centro di Salute Globale, il Ministero della Salute tunisino, la Direzione regionale della salute del Governatorato di Kasserine, l’ospedale Bachir-Hamza di Tunisi, l’ONG COSPE e l’Associazione Pontes dei tunisini in Italia – coinvolge diverse aree della Tunisia, prevede interventi strutturali, attività di formazione e interventi socio-sanitari sulla comunità per promuovere la collaborazione tra servizio pubblico e società civile. Si propone inoltre di sviluppare una collaborazione tra le associazioni del territorio e le strutture di medicina comunitaria, come i centri di protezione per la madre ed il bambino (PMI) e i centri intermedi, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di promozione della salute e della prevenzione (visite prenatali, promozione dell’allattamento materno, prevenzione della tossicodipendenza, nutrizione etc).