- 12Gennaio
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E’ possibile firmare online la dichiarazione di contrasto della pratica delle MGF
La “Dichiarazione congiunta per il contrasto della pratica delle mutilazioni genitali femminili (MGF)”– che è possibile siglare anche online sul sito centrosaluteglobale.eu– è uno dei passi fondamentali del percorso di prevenzione e sorveglianza del fenomeno che da anni viene attuato nella nostra Regione.
“In Toscana – ha dichiarato l’Assessore Saccardi in occasione della giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili 2016 – tanti professionisti, istituzioni, associazioni collaborano per fornire assistenza e aiuto alle famiglie per evitare le mutilazioni genitali femminili e le loro conseguenze. La firma di questa dichiarazione congiunta è un momento molto importante, perché coinvolge anche le comunità di stranieri presenti sul nostro territorio e le impegna a una concreta azione di contrasto di queste pratiche”.
Il percorso di lavoro congiunto ha portato alla predisposizione di alcune raccomandazioni in materia, raccolte nel documento intitolato “Procedure di prevenzione, segnalazione, sorveglianza e negoziazione delle MGF tra le donne e le minori dei paesi a rischio”. Il documento è uno strumento per favorire un’efficace individuazione dei casi di MGF e per promuovere una risposta coordinata tra tutti gli attori coinvolti. Le raccomandazioni sono frutto di un’opera di squadra a cui hanno preso parte gli operatori del Consultorio e del Punto Nascita, quelli del Servizio Sociale del servizio GAIA del Meyer, i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale, il personale del Centro di riferimento regionale per l’MGF e del Centro di riferimento regionale per la violenza e l’abuso sulle donne adulte e minori dell’AOU Careggi e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori.
Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un fenomeno vasto e complesso, che include pratiche tradizionali che vanno dall’incisione, all’asportazione, parziale o totale, dei genitali femminili esterni. Bambine, ragazze e donne che subiscono questa pratica devono fare i conti con rischi gravi e irreversibili per la loro salute, oltre a pesanti conseguenze psicologiche.
Secondo i dati più aggiornati di fonte Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tra 100 e 140 milioni persone nel mondo che hanno subito una forma di mutilazione genitale. L’Africa è di gran lunga il continente in cui il fenomeno delle MGF è più diffuso, con 91,5 milioni di ragazze di età superiore a 9 anni vittime di questa pratica, e circa 3 milioni di altre che ogni anno si aggiungono al totale. La pratica delle MGF è documentata e monitorata in 27 paesi africani. Infine, sono stati segnalati casi sporadici di MGF anche in paesi occidentali, limitatamente ad alcune comunità di migranti (Fonte: UNICEF).
Nella foto:
L’Assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria, Stefania Saccardi firma la dichiarazione, assieme ai rappresentanti di alcune comunità di migranti.