- 19Ottobre
-
Tunisia: al via il progetto “Futur Proche”
Con il seminario ‘Città aperte: riflettere e agire per una migliore governance locale e partecipazione cittadina in Tunisia’” svoltosi a Tunisi l’11 ottobre scorso ha preso avvio ufficialmente il progetto di cooperazione “Futur Proche: sviluppo locale e servizi decentrati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia”. All’evento hanno partecipato: la vice presidente della Regione Toscana, Monica Barni, la sindaca di Tunisi, Souad Ben Aberrahim, il ministro tunisino della Salute Imed Hammami. Il progetto, finanziato dalla Cooperazione italiana e dalla Regione Toscana, ha come obiettivo quello di promuovere il decentramento e si concentra sulle tematiche della salute, della governance e dell’economia sociale e solidale. In particolare, l’iniziativa mira a fornire sostegno e formazione ai funzionari municipali, ai delegati delle istituzioni tunisine, al personale delle istituzioni sanitarie centrali e locali e alle associazioni locali selezionate in 5 governatorati della Tunisia: Grand Tunis, Kasserine, Sidi Bouzid, Tataouine e Jendouba. Il finanziamento totale di Futur Proche ammonta a circa 1,4 milioni di euro, di cui 998,480 euro erogati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il Centro di Salute Globale, in qualità di ente di coordinamento per la Regione Toscana delle iniziative di cooperazione sanitaria, è responsabile – in collaborazione con l’Associazione “Pontes” dei tunisini in Italia, l’ONG Cospe ed il Ministero della Salute tunisino – delle attività previste nella componente sanitaria. In questo ambito le attività hanno come obiettivo principale quello del rafforzamento delle competenze degli operatori del servizio sanitario pubblico per migliorare qualità e accessibilità ai servizi sanitari di base sia a livello clinico sia a livello manageriale .
Oltre a quelli precedentemente citati, i partner del progetto sono: l’Università di Siena e di Firenze, i comuni tunisini di Tunisi, Jendouba, Kasserine, Sidi Bouzid e Tataouine e quelli italiani di Capannori, Carrara e Firenze, ANCI Toscana, UNDP, la Federazione nazionale Città tunisine, la Direzione Regionale della sanità di Kasserine, l’Associazione Rayhana per le donne di Jendouba e l’Associazione ATIP di Sidi Bouzid.