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Monitoraggio del Centro di Salute Globale per il progetto “NicarAGUA: Qualità dell’acqua potabile e promozione della salute”
Dal 6 al 23 marzo 2023 il Centro di Salute Globale ha condotto il monitoraggio delle attività afferenti al progetto “NicarAGUA: Qualità dell’acqua potabile e promozione della salute”. Il progetto, il cui capofila è il Comune di Livorno, è stato finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo al fine di promuovere la salute e la qualità dell’acqua potabile in Nicaragua. Tra gli attori responsabili dell’implementazione delle attività si annoverano numerose istituzioni sia italiane che nicaraguensi, tra cui: Azienda Servizi Ambientali (ASA) S. p. A., Azienda USL Toscana Nordovest, Azienda Ospedaliera Meyer – Centro di Salute Globale Regione Toscana, Azienda USL Toscana Centro, Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri – Consiglio Nazionale delle Ricerche Pisa, Associazione Ita-Nica; tra i partner locali, invece, ci sono: Ministerio de la Salud Pública de la República de Nicaragua, Ministerio de la Educación de la República de Nicaragua, Instituto Nicaraguense de Seguridad Social, Centro Investigaciones Salud Trabajo y Ambiente – Universidad Nacional Autónoma de Nicaragua León.
In Nicaragua l’accesso all’acqua è garantito soltanto parzialmente a causa di infrastrutture carenti, fattori ambientali avversi e fenomeni meteorologici estremi, e sono diffuse varie malattie derivanti dalla contaminazione batterica dell’acqua, malattie trasmesse da vettori (dengue, chikungunya, zika, malaria) e insufficienza renale. A partire dagli anni ’90 una particolare forma di Insufficienza Renale Cronica (IRC) denominata “nefropatia mesoamericana” (MeN) si è diffusa sulla costa pacifica di tutti i Paesi centroamericani, compreso il Nicaragua (dipartimenti di León, Chinandega e Rivas dove il clima è più caldo e secco). I pazienti sono più giovani rispetto a quanto si osserva in Europa, in maggioranza maschi e lavoratori agricoli. La progressione verso gli stadi più avanzati è molto rapida e non esiste correlazione con ipertensione o diabete. Si ipotizza un insieme di cause lavorative e ambientali in buona parte legate all’acqua: la disidratazione, forme di contaminazione dovute alla natura vulcanica del suolo o ad attività produttive (uso di pesticidi, inquinamento industriale), ma anche cause comportamentali come il consumo eccessivo di bevande gassate e zuccherate. Proprio per contribuire a ridurre la mortalità e morbilità derivanti da malattie correlate alla qualità dell’acqua, il progetto articola le proprie azioni a partire da quattro ambiti di intervento: disponibilità di acqua potabile (qualità e quantità), studio diagnostico e ricerca, prevenzione e sensibilizzazione, formazione verso medici e professionisti sanitari.
Il monitoraggio delle attività progettuali condotto dal Centro di Salute Globale è stato svolto in due distinti momenti: una fase preliminare, mirante all’analisi della documentazione disponibile presso gli uffici del soggetto capofila per un inquadramento generale del progetto e la definizione dei contenuti metodologici, e uno studio di campo, teso ad approfondire con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti le principali lacune informative e il livello di raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Lo studio di campo si è concentrato tra Managua, il Dipartimento di León e il Dipartimento di Chinandega, e ha coinvolto un totale di 113 persone, suddivise tra 16 riunioni tematiche con gli attori competenti, 16 interviste semi-strutturate e 4 Focus Group. Un’ulteriore metodologia utilizzata è stata l’osservazione partecipativa delle attività, in particolare quelle legate alle giornate di diagnosi su Insufficienza Renale Cronica e valutazione delle fistole nelle comunità, eseguite dai medici nefrologi italiani.
I quattro Focus Group sono stati indirizzati al personale sanitario beneficiario della formazione su Insufficienza Renale Cronica eseguita dai medici nefrologi italiani dell’ASL Nord Ovest, al personale docente coinvolto nella formazione/sensibilizzazione scolastica e ai collaboratori di Ita-Nica che supportano lo sviluppo delle attività legate alla scuola. L’obiettivo principale dei Focus Group è stato quello di discutere e valutare con i partecipanti l’andamento delle azioni progettuali alle quali hanno preso parte, ripercorrendo le fasi salienti dei processi operativi e soffermandosi su punti di forza e debolezza degli stessi. A tale attività hanno partecipato 40 persone (32 donne e 8 uomini) e sono durati in media un’ora e mezzo ciascuno.
Le interviste, come nel caso dei Focus Group, hanno avuto il principale obiettivo di riepilogare i tratti salienti delle attività in cui i partecipanti erano coinvolti e in particolare sono stati analizzati i seguenti punti:
- Stato di avanzamento dell’attività di interesse
- Comunicazione e gestione coordinata delle attività con gli altri attori coinvolti
- Coinvolgimento dei beneficiari e importanza dell’azione per la popolazione beneficiaria
- Punti di forza e debolezza dell’attività
I dati ottenuti dalle attività di monitoraggio sono stati elaborati e sono confluiti in un report, consegnato al capofila e ai partner del progetto. Una volta approvato da tutti i soggetti coinvolti, si procederà alla sua pubblicazione.
Le attività del progetto si stanno avviando verso la loro conclusione che, salvo imprevisti, è fissata per novembre 2023. Entro tale termine, il Centro di Salute Globale si occuperà di condurre un’ulteriore valutazione finale del progetto, tesa a definire il livello di raggiungimento degli obiettivi preposti e la qualità del lavoro svolto.