Care – common approach for refugees and other migrants’ health

Soggetto finanziatore

Agenzia CHAFEA della Commissione Europea (Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency).

Soggetto proponente

INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà).

Partner di progetto

Azienda ospedaliero universitaria Anna Meyer/Centro Salute Globale (Italia); Ministero della Salute (Italia); CRI – Associazione italiana della Croce Rossa (Italia); Istituto Superiore di Sanità (Italia); Ospedale pediatrico Bambino Gesù (Italia); OXFAM Italia Onlus (Italia); NSPH – Ethniki Scholi Dimosias Ygeias (Grecia); Praksis – Programs of development, social support and medical cooperation (Grecia); Syn – Eirmos Ngo of social solidarity (Grecia); Cmt – Prooptiki consulting management training (Grecia); Kentro Eleghou & Prolipsis nosimation (Grecia).

Risorse economiche

2.412.981,65 Euro

Beneficiari

– Migranti e richiedenti asilo negli hotspot, nei centri di accoglienza e nei punti di primo arrivo;
– Operatori socio-sanitari dei sistemi sanitari pubblici e del privato-sociale (inclusi i mediatori interculturali;
– Autorità locali;
– Comunità scientifica;
– Cittadini stranieri e autoctoni;
– Decisori politici sui temi legati ai richiedenti asilo, rifugiati e migranti in generale.

Obiettivo generale

Promuovere e sostenere un buono stato di saluto per i migranti e della popolazione in generale negli Stati Membri dell’Unione Europea che subiscono una forte pressione migratoria.

Prodotti

Report dello Stato dell’Arte sugli aspetti di salute pubblica e di organizzazione dei servizi relativi ai migranti, con un focus specifico su rifugiati, richiedenti asilo e migranti in transito in Italia. Questo report è stato realizzato attraverso una desk analysis sul fenomeno della migrazione in Italia negli ultimi 10 anni, sul sistema dell’accoglienza, sullo stato di salute dei migranti e sulla normativa a tutela del loro diritto alla salute.

Raccolta di buone pratiche regionali di collaborazione tra settore pubblico e privato no-profit nel dare risposte (anche organizzative) ai bisogni di salute dei migranti. Questo documento è stato preceduto da un intenso lavoro di identificazione di buone pratiche regionali attraverso 61 interviste semi-strutturate individuali e visite di campo in quattro regioni Sicilia, Lazio, Toscana e Friuli Venezia Giulia.

Questi primi due prodotti sono stati approfonditi e ampliati e hanno portato alla pubblicazione del volume La “crisi dei rifugiati” e il diritto alla salute. Esperienze di collaborazione tra pubblico e privato no profit in Italia

https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.aspx?codiceLibro=1144.1.40

Raccomandazioni ai decisori politici di vario livello per una migliore pianificazione nazionale e regionale dei servizi sanitari per i migranti e sul ruolo del privato no-profit.

http://careformigrants.eu/wp-content/uploads/2017/08/D8.1-Recommendations-for-Public-Health-Policy.pdf

Attività

Il progetto ha avuto inizio il 1 aprile 2016 e, nei 12 mesi di durata, ha sviluppato il suo potenziale attraverso 8 macroattività (Work Packages), tutte indirizzate a differenti aspetti della salute dei migranti, anche con un’attenzione alle società che li ospitano:

– Le prime tre macroattività erano relative rispettivamente al coordinamento progettuale, alla diffusione dei risultati di progetto e alla valutazione degli stessi.

– La quarta macroattività coordinata dall’INMP, si è occupata della gestione della salute all’interno degli Hotspot e dei centri per migranti, sostenendo il lavoro di team sanitari multidisciplinari nei centri in Italia (Hotspot di Trapani Milo e Lampedusa), in Grecia (Kos e Leros) e in Croazia (Slavonski Brod).

-La quinta riguardava il monitoraggio delle malattie trasmissibili attraverso cui si cerca di fornire strumenti e modelli agli Stati membri che partecipano al progetto per assicurare la rilevazione precoce dell’insorgenza di malattie diffusive e di potenziali emergenze nel campo della salute pubblica.

– La sesta macroattività si occupava del monitoraggio della salute del migrante attraverso lo sviluppo di uno strumento per la rilevazione dello stato di salute già dal momento dell’arrivo negli Hotspot o negli altri centri di progetto, assicurando la possibilità di aggiornalo elettronicamente anche presso altri centri sanitari dove lo stesso migrante dovesse essere trasferito.

– La settima si occupava di attività trasversali di contesto come innalzare la consapevolezza e la conoscenza della popolazione generale su quanto c’è di vero e di falso circa le comuni convinzioni sui migranti e sui rifugiati. Inoltre essa cerca di aumentare la capacità dei medici e del personale non medico al di fuori degli Hotspot di intercettare i reali bisogni di salute dei migranti, inclusi i bambini e gli adolescenti, di promuovere la loro alfabetizzazione sui diritti sanitari e sul corretto accesso al sistema sanitario pubblico all’interno di Stati che li accolgono.

– L’ottava, il cui leader in Italia era il Centro di Salute Globale della Regione Toscana, ha riguardato la programmazione nazionale e regionale delle politiche sanitarie a favore dei migranti e del ruolo svolto dalle organizzazioni della società civile. Viene supportato lo sviluppo di politiche pubbliche integrate che siano rilevanti per i migranti e per i rifugiati e che siano basate sulle sinergie e le complementarietà tra il settore pubblico e quello privato, ma anche sulle buone pratiche e sull’evidenza scientifica.