- 29Luglio
-
PROMUOVERE LA SALUTE DEI MIGRANTI: ECCO COSA DICE L’OMS IN MERITO
Pubblichiamo in questa sezione un interessante rapporto dell’OMS (A69/27 – 8 Aprile 2016) che pone in evidenza le numerose sfide relative alla salute di migranti e rifugiati, le Azioni che il Segretariato dell’OMS sta mettendo in campo a livello regionale e globale tratteggiando le azioni prioritarie per il futuro in relazione alla risoluzione WHA 61.17 (2008), che indica come priorità: promuovere la salute dei migranti nell’agenda internazionale; l’inclusione della salute dei migranti nelle strategie regionali e nazionali; cooperazione e dialogo sui temi della salute tra tutti gli Stati Membri coinvolti nel processo migratorio.
Contesto
Attualmente il numero di migranti forzati è il più alto negli ultimi 70 anni. Le stime parlano di 244 milioni di migranti (3,3% della popolazione mondiale) nel 2015, 20 milioni dei quali sono rifugiati (Fonti: United Nations Commission on Population and Development e UNHCR).
Molte sono le sfide legate alla promozione della salute di migranti e rifugiati.
Nonostante l’esistenza di standard internazionali sui diritti umani e convenzioni per la protezione dei diritti di migranti e rifugiati (che include il diritto alla salute), la salute di questa popolazione è a rischio, a causa di abusi, violenza e sfruttamento, discriminazione. Le migrazioni su larga scala possono avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale delle persone in movimento, che possono essere esposte a violenza, violenza di genere, violenza sessuale e prostituzione forzata. Le problematiche possono riguardare inoltre la salute sessuale e riproduttiva, salute della madre e del bambino, il diabete, i problemi cardiovascolari, salute mentale, ecc. Provvedere quindi ad adeguati standard di cura per i rifugiati e migranti non è importante solo per la salute della popolazione, ma anche fondamentale per promuovere i loro diritti e quelli delle popolazioni ospiti.
I bisogni di salute delle persone migranti e rifugiate possono essere significativamente diversi da quelli della popolazione ospitante. I migranti possono avere delle difficoltà maggiori nell’usufruire dei servizi. Ad esempio le barriere in questo senso possono riguardare l’accesso alle cure, a causa degli alti costi dei servizi o delle differenze linguistiche e culturali, discriminazione, ostacoli di natura amministrativa, mancanza di conoscenza e formazione sui diritti. Nei paesi ospiti inoltre gli operatori sanitari si trovano sempre più spesso a trattare pazienti con sintomi che non sono loro familiari.
All’interno del report vengono indicate le attività del Segretariato su questa materia e le future priorità.
Circa 2,5 milioni di rifugiati Siriani sono arrivati in Turchia dal 2012, e più di 1, 2 milioni di nuovi migranti, richiedenti asilo e rifugiati sono arrivati in Europa dalla fine del 2015. Si stima che circa il 5% di questi migranti e rifugiati abbia avuto la necessità di accedere alle cure.
Per analizzare e migliorare i servizi di salute disponibili, nel 2015 l’OMS ha condotto una missione di valutazione in 11 Stati Membri. I risultati di questa valutazione sono stati usati per supportare gli Stati Membri tramite assistenza tecnica, formazione sui temi della salute dei migranti.
L’OMS sta inoltre sviluppando dei report Health Evidence Network e collabora su questi temi con altre rilevanti organizzazioni incluso l’UNHCR, International Organization for Migration, Commissione Europea, European Centre for Disease Prevention and Control.
L’OMS ha anche messo a punto un kit di strumenti di autovalutazione dedicati ai Ministeri della Salute per valutare la capacità del sistema sanitario di gestire le fasi acute di arrivo di numerosi immigrati.
Ecco alcune tra le priorità che il Segretariato ha identificato come prioritarie per gli Stati Membri, partner e altri stakeholder nel rispondere ai bisogni di salute: supportare lo sviluppo e l’implementazione di politiche attente ai problemi dei migranti; comprende un approccio di salute pubblica e equo accesso ai servizi di salute indipendentemente dallo status giuridico; assicurare che i servizi di salute siano appropriati dal punto di vista culturale, linguistico e epidemiologico e accrescere le capacità fra gli operatori di salute di capire e rispondere alle necessità di salute associate alla condizione di migrante forzato.
Questa è una breve sintesi per punti del report. Ecco la versione completa in Inglese.
Ecco il link per trovare tutti i documenti
Vai alla pagina del sito Salute dei Migranti