I NUMERI DELL’IMMIGRAZIONE IN TOSCANA

Al 1 gennaio 2018 gli stranieri residenti in Toscana sono in maggioranza di sesso femminile (216.773 ovvero il 53% della popolazione) e tra le 173 nazionalità presenti, quelle maggiormente rappresentate sono di gran lunga la rumenza (20,72%) e l’albanese (15,29%), seguite dalla cinese (12,78%) e dalla marocchina (6,47%).

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Migranti

La Toscana è da anni caratterizzata dalla presenza di popolazione migrante sul suo territorio, che rappresenta il 10,5% della popolazione regionale. Naturalmente questo ha posto alcuni interrogativi e sfide verso i loro bisogni di salute, da affrontare secondo un approccio alle cure integrale che miri a gestire le molteplici criticità che ancora emergono e che variano a seconda del profilo giuridico e sociale della persona migrante. Per quanto riguarda gli stranieri regolarmente residenti, i bisogni di salute sono legati, dal punto di vista epidemiologico, agli stili di vita acquisiti e, dal punto di vista organizzativo, alla carenza di informazioni sull’offerta dei servizi e le risorse di salute, soprattutto in relazione ai diritti di cui sono detentori e alle norme che li tutelano.

Per quanto riguarda i richiedenti protezione internazionale e i rifugiati (che rappresentano il 7% sul totale presente sul territorio italiano), le criticità epidemiologiche sembrano essere legate maggiormente alle conseguenze psico-fisiche del viaggio e dei traumi subiti. Dal punto di vista organizzativo, in questi ultimi anni di flussi di RTPI, sono emerse varie criticità che riguardano: le condizioni igienico-sanitarie delle strutture di accoglienza, la predisposizione delle prime visite mediche all’arrivo nel territorio e un’efficace ed efficiente presa in carico sul lungo periodo da parte dei servizi esistenti.

il Centro di Salute Globale (CSG), ha un ruolo di coordinamento sulla tematica della salute dei migranti con l’obiettivo generale di condividere informazioni, progettualità e azioni all’interno del SSR. Il mandato del CSG si concentra su tre tipologie di attività strettamente correlate tra loro: il coordinamento, la formazione, la comunicazione e l’informazione.
Il mandato del centro si coordina su tre tipologie di attività strettamente correlate tra loro: il coordinamento, la formazione, la comunicazione e l’informazione.

COORDINAMENTO a livello locale, regionale, nazionale, internazionale per creare di una rete di attori che operino in modo organico e organizzato e condividano iniziative e progettualità.

FORMAZIONE rivolta a tutti gli operatori che operano nei servizi socio-sanitari e nel privato sociale e che si interfacciano con un’utenza migrante x garantire equità di accesso e appropriatezza nell’offerta socio-sanitaria.

COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE rivolta ai migranti e alla cittadinanza per fornire informazioni adeguate sui diritti e sulle modalità di accesso ai servizi socio-sanitari regionali.

La normativa nazionale e regionale a difesa del diritto della salute per tutti.

  • Art. 32 Costituzione
  • Artt.li 34 e 35 D.Lgs 286/98 (fonte primaria)
  • Artt.li 42, 43 e 44 DPR 394/99 (Reg. attuazione)
  • L. 46/2017 – L. 47/2017
  • D.Lgs 142/15
  • D.Lgs 251/07
  • D.Lgs 25/08
  • Accordo Stato Regioni del 20.12.2012
  • Circolare n. 5/2000 (Ministero Salute)