È arrivato alla conclusione dopo tre anni di lavoro, e una pandemia, il progetto finanziato da Aics e Regione Toscana - capofila del progetto - denominato “Futur Proche: sviluppo locale e servizi decentrati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia””, che ha lavorato nei governatorati tunisini di Jendouba, Kasserine, Tataouine, Sidi Bouzid, Mahdia e aree periferiche di Grand Tunis, sul fronte della cittadinanza attiva e il potenziamento dei servizi decentrati, spingendo molto sullo sviluppo di un’economia sociale e solidale.
Sebbene negli ultimi 10 anni la Tunisia abbia dato prova di relativa stabilità politico-istituzionale di fronte alla crisi che ha interessato la regione mediterranea dopo le cosiddette primavere arabe del 2011, e nonostante l’elaborazione nel 2014 di una nuova Costituzione e l’avvio di un convinto processo di decentralizzazione, il Paese presenta ancora un forte divario fra zone rurali e urbane, regioni interne e costiere in termini di indici di sviluppo, opportunità economiche e servizi al cittadino. Per questo il progetto Futur Proche si è concentrato sul consolidamento del processo di decentramento in atto in Tunisia, con particolare attenzione su due ambiti specifici: l’accesso alla salute e ai servizi sociosanitari e lo sviluppo economico con la creazione di opportunità di lavoro (sulla base dell’economia sociale e solidale).
Il progetto ha visto il coinvolgimento di un ampio partenariato tunisino e italiano: i comuni tunisini di Tunisi, Jendouba, Kasserine, Sidi Bouzid e Tataouine e quelli italiani di Capannori, Carrara e Firenze, ANCI Toscana, UNDP, la Federazione nazionale Città tunisine, la Direzione Regionale della sanità di Kasserine, l’Associazione Rayhana per le donne di Jendouba e l’Associazione ATIP di Sidi Bouzid.
Oltre alle istituzioni sopra citate, il Centro di Salute Globale - in qualità di ente di coordinamento per la Regione Toscana delle iniziative di cooperazione sanitaria- è stato responsabile delle attività in ambito sanitario che sono state effettuate in collaborazione con l’Associazione “Pontes” dei tunisini in Italia e l'Università di Firenze con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Centro Universitario di Studi in Amministrazione Sanitaria, l’ONG Cospe ed il Ministero della Salute tunisino. In questo ambito due sono stati i filoni che hanno caratterizzato le attività coordinate dal Centro.
Da un lato - sotto la supervisione del dott. Luca Scali, referente per le attività di cooperazione sanitaria dell’Azienda USL Toscana Sud Est - si è contribuito alla implementazione di servizi pilota relativi alla salute di base nella Regione di Kasserine al fine di costruire sistemi locali "faro" da applicare successivamente in altri contesti negli stessi territori o in sistemi locali di territori diversi. A lavori di ristrutturazione ed equipaggiamento dei centri di salute di Errakhmet e Hmouda, è stata affiancata una attività di assistenza tecnica e formazione relativamente alle tematiche di rianimazione neonatale e malattie croniche che ha riguardato circa 150 professionisti del sistema sanitario tunisino. La prevenzione delle malattie croniche e i protocolli sanitari e di sicurezza dal possibile contagio dal Covid-19 sono stati oggetto anche di specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione diretta alla popolazione della regione di Kasserine.
L'altro filone di iniziative si è concentrato sul fornire strumenti e tecniche propri del processo manageriale, prioritariamente riferiti alle aree di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, agli indicatori di qualità dei servizi correlati alla sanità pubblica, alla gestione delle risorse umane, nonché ai criteri di finanziamento e agli elementi di bilancio e controllo. In questo contesto, è stato organizzato un corso nazionale di formazione di management in sanità che ha visto la partecipazione di 50 discenti che ricoprono gli incarichi di direttori e di coordinatori infermieristici degli ospedali regionali tunisini. Il piano di formazione, per un totale di 80 ore di formazione, è stato coordinato dal Prof. Niccolò Persiani del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze in collaborazione con Rossanna Marilli e Angela Brandi del Dipartimento delle professioni sanitarie dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi. Successivamente parte dei discenti del corso di formazione, in particolar modo direttori degli ospedali regionali e del Ministero della Salute, sono stati coinvolti nella redazione di una ricerca, condotta da UNIFI, CSG e Pontes, che ha portato alla redazione di raccomandazioni rispetto al decentramento in atto in ambito sanitario con particolare riferimento a quello gestionale/amministrativo, finanziario e al sistema di controllo e valutazione, che può essere consultabile direttamente qui.