Rabbia

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Agente infettivo: Rhabdoviridae (Virus)

Epidemiologia, distribuzione geografica e impatto della malattia: La rabbia è una malattia ubiquitaria con alcune eccezioni per Paesi o continenti insulari. La malattia affligge prevalentemente le popolazioni povere dei paesi a basso e medio reddito (localizzati principalmente in Africa, Asia e alcuni stati dell’America Latina), in particolare i bambini. In questi paesi la trasmissione è principalmente legata ai cani. Notevoli successi nella prevenzione e nella terapia precoce della rabbia sono stati invece ottenuti in Europa, Nord America ed in molti stati dell’America latina (Cile, Costa Rica, Panama, Uruguay, e grandi aree del Messico, Argentina, Brasile e Perù), dove la trasmissione rimane rara e legata quasi unicamente a mammiferi selvatici. La rabbia a livello globale causa decine di migliaia di decessi ogni anno. Il 25 – 40% delle morti globali per rabbia avvengono in Cina ed India.

Modalità di trasmissione: Nei paesi a risorse limitate, dove la rabbia canina è comune, la trasmissione avviene principalmente per morso di cane; nei paesi industrializzati la trasmissione all’uomo si verifica più soventemente da parte di animali selvatici (volpi e canidi selvatici).

Cenni clinici: Dopo una fase d’incubazione (di solito dalle tre alle otto settimane, ma può arrivare fino a 3 anni) si verifica una fase prodromica con sintomi aspecifici, quali febbre, cefalea, mialgia e un sintomo più specifico (non sempre presente) di parestesie nella sede del morso. Successivamente, si verifica la fase di eccitazione o “rabbia furiosa”. Tipica di questa fase è l’idrofobia, un laringospasmo doloroso in seguito al tentativo bere ingestione di liquidi. Ultima fase è quella terminale, quando il virus ha colonizzato il sistema nervoso centrale e i sintomi neurologici appaiono sempre più ravvicinati nel tempo. La sintomatologia è caratterizzata da con aggressività, irascibilità, perdita di senso dell’orientamento, allucinazioni, iperestesia, meningismo, paralisi delle corde vocali e idrofobia. Nel 25% dei casi si ha invece una sintomatologia di tipo paralitico (forma paralitica). In ogni caso, la comparsa dei sintomi specifici dopo la fase di latenza coincide pressoché sempre con un esito infausto della patologia, che porta alla morte in tempi variabili. Esiste un vaccino che può essere somministrato sia a scopo profilattico che, in caso di sospetta infezione, a scopo terapeutico assieme a terapia immunoglobulinica. La terapia deve essere somministrata quanto prima in quanto con l’insorgenza delle fasi avanzate della malattia non è più efficace.

Prevenzione e controllo: Fondamentale per la prevenzione della trasmissione della rabbia sono la strutturazione di procedure e programmi per il controllo e la vaccinazione dei cani domestici e randagi.

Prospettive e sfide: Molto rimane ancora da fare nella promozione dell’uso di strumenti e strategie già esistenti per l’eliminazione della Rabbia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, L’Organizzazione Mondiale della Sanità animale (OIE) e la Global Alliance for Rabies Control collaborano congiuntamente all’eliminazione della rabbia umana di origine canina e nella trasmissione della rabbia da cane a cane

RABBIA

Distribuzione del rischio di contagio umano di rabbia, 2013

“Investing to overcome the global impact of neglected tropical diseases: third WHO report on neglected diseases 2015.”

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